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meno nove…

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Finalmente un vero fine settimana di tutto riposo!
Sabato una giornata dedita al solito appuntamento da “centro commerciale”… Lele è un grandissimo affezionato del carrefour e, incredibilmente, trova divertente passarci qualche ora e uscirne alleggerito.

Però, proprio sabato, era necessario anche per me.

Venerdì, infatti, rientrati da scuola, molto tardi (di mattina ho dato una mano a smontare tutti i bellissimi addobbi di natale ed a dare una ripulita, il pomeriggio avevo una lezione) mi sentivo molto agitata. Una strana agitazione la mia… senza spiegazione. Forse il fatto d’aver preso coscienza del mio allontanamento dalla routine e dagli impegni di Lele e della scuola oppure, molto più semplicemente, rendermi conto che ormai quelli che sto contando sono giorni, quasi ore, non più mesi, prima di fare la conoscenza di nostra figlia.
Un misto di paure e gioie…

Con questo stato d’animo ho passato una notte molto difficile. Due camomille quali “calmanti” naturali ma, di fatto, nulla mi dava pace. Anche Lady stava male. Il suo malessere, che è vero, reale, dipende da una disfunzione renale che lo fa soffrire molto ma, cosa incredibile, emerge quando io sono in brutte condizioni: quando soffro fisicamente o emotivamente… ovviamente, poiché la sua sofferenza non può essere espressa se non con il lamento, miagola. Passa tutta la notte a piangere disperatamente e non riesce a trovare pace. In tutto questo ci si può ben immaginare come si potesse sentire Lele.

Così, poiché anche sabato il mio umore non era certamente dei migliori e le lacrime scendevano copiose dai miei occhi senza motivazioni apparenti che avessero una seria giustificazione, abbiamo pensato che un giretto mi avrebbe fatto bene e mi avrebbe distratta dalle amarezze che mi stavano angosciando.
Di fatto è servito. Un po’ la simpatia del mio compagno, la sua gentilezza estrema, la sua pazienza, un po’ il suo aiutarmi facendomi concentrare su mille piccole cose che insieme guardavamo e commentavamo, mi hanno portato completamente fuori dal mio stato depressivo fino a rendermi nuovamente la solita Cri sorridente malgrado il panzone imponente e limitativo.

Poiché a pranzo avevamo mio figlio grande, Federico, che avrebbe dato una mano a sostituire il case del computer di Lele e domenica una nostra carissima amica persa e ritrovata, abbiamo pianificato i due pranzetti in modo tale che fossero i più appetibili possibile per i nostri ospiti.


Certo è che resistere alle sofferenze del peso di questo enorme guscio che mi porto in giro non è poca cosa.

La foto postata qualche tempo fa, oggi, non rende giustizia allo stesso. Sono talmente voluminosa che quando mi siedo sul divano ho bisogno dell’aiuto delle forti braccia di Lele per rialzarmi. La mia camminata è diventata lenta e goffa come quella degli Ewoks ed i miei piedi sono come quelli di Frodo… insomma tra la trasformazione un po’ aliena, seppure simpatica (…), e il mio stato d’animo mi rendo conto d’essere spesso lagnosa ed insopportabile. Le movenze della bambina sono sempre più limitate, il posto è davvero esiguo.

Il gatto, tra sabato e domenica, si è un po’ ripreso, ma continua a piangere disperatamente di notte e, anche stanotte, ogni ora si piazzava in mezzo al lettone o gironzolava per casa miagolando disperato. In più ha fatto diventare il comodino di Lele (che è di fianco al calorifero) il suo punto per fare la nanna e quando deve raggiungerlo o lasciarlo durante la notte, passa, senza alcun problema, sulla sua faccia. Sembra sia “provato” anche dal fatto che non riesce più a salire bene sul nostro letto (abbiamo aggiunto al materasso in lattice, poiché troppo duro, un materassino in gommapiuma di sette centimetri…) e Lele sta cominciando a pensare di studiargli una scaletta. Quindi giornate lente e notti lunghe e di forte partecipazione, soprattutto per quanto mi riguarda, visto che anche il mio compagno ha preso a sottolineare i suoi sogni con una sorta di lamento gutturale…
Che sia l’inizio di una lunga serie di notti preparatorie per quello che ci riserverà Sara?

Tornando ai pranzi, che paiono essere il prolungamento di lunghe festività appetitose, sabato ho preso davvero coscienza del fatto che Federico è diventato davvero un uomo. Già. Tra soli tre mesi compirà venticinque anni… lo guardo e penso a lui, quando era piccolino… penso alle sue evoluzioni ed ai suoi progressi. Penso alla sua tenera voce, sempre pacata, che l’ha accompagnato negli anni. Solo l’adolescenza per lui è stata una fase di forti contrasti e molto irrequieta. Ora ha preso una strada di equilibrio e questo mi fa capire che, comunque, sono riuscita, e nello specifico per lui posso proprio dire sono…, a “realizzare” un’opera meravigliosa facendo sì che diventasse un bravo essere umano! Così, quando è da solo, è anche simpatico!!!

Nel pomeriggio io mi sono riposata (comincio a fare recuperi in anticipo!!) e lui e Lele se la sono chiacchierata come vecchi amici. Mi piace vedere i miei uomini che si vogliono bene e vanno d’accordo. Più volte Fede mi ha esternato l’apprezzamento che ha verso Lele e ogni volta che guarda il pancione pensa a sua sorellina e afferma a quanto sarà fortunata ad avere una mamma ed un papà come noi… e detto da lui…
Domenica è stato un pranzo stupendo. Lele si è prodigato in cucina quale primo cuoco, io ho fatto solo la supporter di riordino (eheheheh), ha preparato un menù completamente a base di pesce delizioso che ci ha completamente appagate. Ha apparecchiato la tavola delle feste e ha accolto la nostra ospite-amica come un bravissimo padrone di casa sa fare. È stato meraviglioso ritrovare Manu, parlarle, giocare con lei… sento che questa amicizia sarà davvero forte e unica.

Il week end è passato e mi ha lasciato quel buon sapore di calore e di casa che fa tanto bene all’anima.

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